Riviviamo la storia
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Il secondo missile terra-aria che presento oggi è Battaash, che vanta uno score di 10 vittorie su 19 corse, di cui 2 di gruppo 1, insieme a diversi piazzamenti ai massimi livelli ed a vittorie a ripetizione in pattern races di livello inferiore.
Impegnato sempre sui 5 furlongs, a parte un solo tentativo fallito sui 6 furlongs ad inizio carriera, è sempre stato temuto da tutti gli avversari e spesso molto appoggiato al gioco.
Il video a lui dedicato è quello relativo all'impressionante volata delle Nunthorpe Stakes (Gr 1) 2019.
Impegnato sempre sui 5 furlongs, a parte un solo tentativo fallito sui 6 furlongs ad inizio carriera, è sempre stato temuto da tutti gli avversari e spesso molto appoggiato al gioco.
Il video a lui dedicato è quello relativo all'impressionante volata delle Nunthorpe Stakes (Gr 1) 2019.
se tutto va bene siamo rovinati
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Come ben dicevo, il neurone che si muove, il suono è simili, diciamo francofono, Vol de Nuit??
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Lateparade69 ha scritto: ↑28/03/2020 - 10:43Come ben dicevo, il neurone che si muove, il suono è simili, diciamo francofono, Vol de Nuit??
Bravissimo!!!
Intanto pubblico il video di quel magnifico GP Milano del 2005 che terminò con uno dei duelli più belli mai visti a San Siro, più tardi la storia di Vol De Nuit e - come dicevo ieri - di Le Vie Dei Colori.
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orecchielunghe ha scritto: ↑28/03/2020 - 9:26Nei giorni scorsi ho presentato qualche velocista, dando la precedenza ad alcuni cavalli del cuore o comunque seguiti molto spesso nella loro carriera. Oggi dedico due video a dei veri e propri reattori nucleari, che hanno fatto incetta di vittorie e record in tema di velocità.
Il primo di questi è Blue Point, vincitore di 11 delle 20 corse alle quali ha preso parte, di cui 4 di gruppo 1. Ha chiuso la carriera con 5 vittorie nelle ultime 5, completando il doppio King's Stand/Diamond Jubilee Stakes del Royal Ascot, la prima il martedì e la seconda il sabato, nell'edizione 2019.
Il video dedicato a questo campione, ora funzionante come stallone, è quello relativo all'ultima corsa della carriera, le Diamond Jubilee Stakes 2019 vinte di stretta misura su Dream Of Dreams.
Gran bel ricordo amico. Recente ma stupendo. Tornare a vedere l'accoppiata King'S Stand/Diamond Jubilee è stato emozionante, però sai bene dove io mi sono innamorato di questo cavallo e quindi non posso che contribuire con il video dell'ultimo Al Quoz Sprint in una giornata in cui doveva esserci il successore ma il destino ha voluto che il Godolphin restasse campione in carica per due anni...
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Veniamo dunque a noi con l'appuntamento - doppio appuntamento - annunciato ieri sera.
Ed in realtà questo gioco in stile "Indovina chi?" mi sta piacendo, dunque lo riproporrò ancora
Le Vie Dei Colori, che dire? Uno dei cavalli che ha segnato la mia crescita dal punto di vista della passione per questo sport. Durante la carriera italiana è stato interpretato per lo più da Dario Vargiu e Giacomo Temperini, jockey tra i più in voga della piazza romana nel primo decennio del nuovo millennio, parliamo di un cavallo praticamente "fatto in casa" da Roberto Brogi per i prestigiosi colori della Scuderia Archi Romani.
Vincitore di sei corse a seguire a due anni prima del secondo posto nel Grand Criterium (GR1) a Longchamp nel giorno dell'Arc 2002 alle spalle di Hold That Tiger: Toulouse Lautrec, Pr. Della Speranza, Alberto Giubilo, Primi Passi, Criterium Nazionale e Prix La Rochette sempre nella capitale francese. Il percorso glorioso è ripreso a 3 anni con i successi nel Daumier e Parioli (davanti a Prince Kirk, stupenda creatura di Mil Borromeo che vinse l'Ispahan, fu secondo nel Jean Prat ed ottimo quinto nel Dubai Duty Free) prima e Di Capua poi.
A 4 anni rientrò benissimo in Condizionata, vinse il Natale di Roma e nel mese di maggio tentò l'assalto al Presidente della Repubblica allungando a 2000 metri tra mille opinioni contrastanti che in effetti ebbero ragione in quanto il cavallo non riuscì mai a fornire il classico spunto decisivo finendo quarto dietro ad Altieri, il Godolphin Vespone e Nonno Carlo.
A quel punto basta Italia, avviene il trasferimento presso gli stables di Luca Cumani per tentare la carriera franco-inglese, vincere qualcosa di importante e farsi un nome per il futuro da stallone; i risultati più importanti furono una vittoria in Listed a Leicester (D. Holland), una in GR2 all'ultima della carriera (G. Mosse) ed i terzi posti nelle Sussex Stakes e nel Prix De La Foret. Forse ci si aspettava qualcosina in più da un cavallo come lui (non dimentichiamo, comunque, che fu sesto nelle Lockinge Stakes 2003 vinte da Rakti: quanta Italia!), però è pur vero che vincere un GR2 in UK e piazzarsi in GR1 sia lì che in Francia al giorno d'oggi ce lo sogniamo lontanamente... Quindi, onore a te, "Le Vie"!
Come stallone non ha deluso le aspettative, avendo messo al mondo il fortissimo velocista Gold Fun, spesso nel marcatore in GR1 a Sha Tin e vincitore di oltre 3 milioni di sterline in carriera, e cavalli che in Italia si sono messi bene in mostra come Occhio Della Mente, Le Vie Infinite o Eldo River. Ci ha lasciati nel 2008 a soli 8 anni, una grande perdita davvero, ma ancora dopo tanti anni è un cavallo che ricordiamo con tanto affetto.
Purtroppo sul web non si trovano filmati circa le sue prestazioni, un vero peccato.
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Quanto a Vol De Nuit cosa dire? Un anno in meno, classe 2001, alfiere indimenticato dell'Allevamento La Nuova Sbarra che ancora oggi funziona in Francia al tasso modesto di 1500 euro, sicuramente proporzionato ai risultati ottenuti in razza.
Vincitore di premi per quasi 500.000 euro, come già anticipato è ricordato per l'incredibile quanto estenuante duello ingaggiato con Electrocutionist sui faticosissimi 800 metri finali del tracciato meneghino nell'edizione 2005 del GP di Milano in cui riuscì a lasciare a dieci lunghezze cavalli del calibro di Nordhal e Senex. In sella aveva Maurizio Pasquale, fantino che lo ha maggiormente montato in carriera.
Secondo di Groom Tesse (vincitore del Derby 2004) nel Berardelli a due anni, vincitore del Signorino e secondo nel Presidente della Repubblica nel 2005, quarto nel Prix Foy dietro a tre mostri come Pride, Alkaased e Shirocco (qui scende la lacrimuccia con questi tre nomi...) e medesimo piazzamento nel Jockey Club vinto dall'altro grigione di casa Al Maktoum, Cherry Mix.
Di nuovo un piazzamento (3°) nel Milano 2006, vincitore del Signorino e secondo del D'Alessio nel 2007, la sua carriera è proseguita fino all'età di nove anni - nel 2010 - con gli ultimi squilli fatti registrare attraverso una vittoria in Listed a Siracusa ed un quarto posto nel Milano 2009 in una edizione davvero ben frequentata (Quijano, Age Of Reason, Voila Ici, ecc.)
Cavallo inossidabile, ha subito anche un infortunio in carriera dal quale si è ripreso benissimo, e secondo molti (tra cui il sottoscritto) quella domenica di metà giugno del 2005 a San Siro lasciò metà del suo cuore in quella lotta con Electrocutionist che vi invito a rivedere nel video che ho pubblicato pochi post più su.
Spero di non avervi tediato, a presto per nuovi appuntamenti con la storia
Ed in realtà questo gioco in stile "Indovina chi?" mi sta piacendo, dunque lo riproporrò ancora

Le Vie Dei Colori, che dire? Uno dei cavalli che ha segnato la mia crescita dal punto di vista della passione per questo sport. Durante la carriera italiana è stato interpretato per lo più da Dario Vargiu e Giacomo Temperini, jockey tra i più in voga della piazza romana nel primo decennio del nuovo millennio, parliamo di un cavallo praticamente "fatto in casa" da Roberto Brogi per i prestigiosi colori della Scuderia Archi Romani.
Vincitore di sei corse a seguire a due anni prima del secondo posto nel Grand Criterium (GR1) a Longchamp nel giorno dell'Arc 2002 alle spalle di Hold That Tiger: Toulouse Lautrec, Pr. Della Speranza, Alberto Giubilo, Primi Passi, Criterium Nazionale e Prix La Rochette sempre nella capitale francese. Il percorso glorioso è ripreso a 3 anni con i successi nel Daumier e Parioli (davanti a Prince Kirk, stupenda creatura di Mil Borromeo che vinse l'Ispahan, fu secondo nel Jean Prat ed ottimo quinto nel Dubai Duty Free) prima e Di Capua poi.
A 4 anni rientrò benissimo in Condizionata, vinse il Natale di Roma e nel mese di maggio tentò l'assalto al Presidente della Repubblica allungando a 2000 metri tra mille opinioni contrastanti che in effetti ebbero ragione in quanto il cavallo non riuscì mai a fornire il classico spunto decisivo finendo quarto dietro ad Altieri, il Godolphin Vespone e Nonno Carlo.
A quel punto basta Italia, avviene il trasferimento presso gli stables di Luca Cumani per tentare la carriera franco-inglese, vincere qualcosa di importante e farsi un nome per il futuro da stallone; i risultati più importanti furono una vittoria in Listed a Leicester (D. Holland), una in GR2 all'ultima della carriera (G. Mosse) ed i terzi posti nelle Sussex Stakes e nel Prix De La Foret. Forse ci si aspettava qualcosina in più da un cavallo come lui (non dimentichiamo, comunque, che fu sesto nelle Lockinge Stakes 2003 vinte da Rakti: quanta Italia!), però è pur vero che vincere un GR2 in UK e piazzarsi in GR1 sia lì che in Francia al giorno d'oggi ce lo sogniamo lontanamente... Quindi, onore a te, "Le Vie"!
Come stallone non ha deluso le aspettative, avendo messo al mondo il fortissimo velocista Gold Fun, spesso nel marcatore in GR1 a Sha Tin e vincitore di oltre 3 milioni di sterline in carriera, e cavalli che in Italia si sono messi bene in mostra come Occhio Della Mente, Le Vie Infinite o Eldo River. Ci ha lasciati nel 2008 a soli 8 anni, una grande perdita davvero, ma ancora dopo tanti anni è un cavallo che ricordiamo con tanto affetto.
Purtroppo sul web non si trovano filmati circa le sue prestazioni, un vero peccato.
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Quanto a Vol De Nuit cosa dire? Un anno in meno, classe 2001, alfiere indimenticato dell'Allevamento La Nuova Sbarra che ancora oggi funziona in Francia al tasso modesto di 1500 euro, sicuramente proporzionato ai risultati ottenuti in razza.
Vincitore di premi per quasi 500.000 euro, come già anticipato è ricordato per l'incredibile quanto estenuante duello ingaggiato con Electrocutionist sui faticosissimi 800 metri finali del tracciato meneghino nell'edizione 2005 del GP di Milano in cui riuscì a lasciare a dieci lunghezze cavalli del calibro di Nordhal e Senex. In sella aveva Maurizio Pasquale, fantino che lo ha maggiormente montato in carriera.
Secondo di Groom Tesse (vincitore del Derby 2004) nel Berardelli a due anni, vincitore del Signorino e secondo nel Presidente della Repubblica nel 2005, quarto nel Prix Foy dietro a tre mostri come Pride, Alkaased e Shirocco (qui scende la lacrimuccia con questi tre nomi...) e medesimo piazzamento nel Jockey Club vinto dall'altro grigione di casa Al Maktoum, Cherry Mix.
Di nuovo un piazzamento (3°) nel Milano 2006, vincitore del Signorino e secondo del D'Alessio nel 2007, la sua carriera è proseguita fino all'età di nove anni - nel 2010 - con gli ultimi squilli fatti registrare attraverso una vittoria in Listed a Siracusa ed un quarto posto nel Milano 2009 in una edizione davvero ben frequentata (Quijano, Age Of Reason, Voila Ici, ecc.)
Cavallo inossidabile, ha subito anche un infortunio in carriera dal quale si è ripreso benissimo, e secondo molti (tra cui il sottoscritto) quella domenica di metà giugno del 2005 a San Siro lasciò metà del suo cuore in quella lotta con Electrocutionist che vi invito a rivedere nel video che ho pubblicato pochi post più su.
Spero di non avervi tediato, a presto per nuovi appuntamenti con la storia

Una pittura di cavallo...ricordo che piansi quando seppi che era deceduto.....è sempre nel mio cuorepacman ha scritto: ↑25/03/2020 - 0:20Inizio io...
Dubai World Cup 2006, Electrocutionist in giubba Godolphin con Frankie Dettori in sella: la proprietà è araba ma per tutta Italia come se fosse un nostro portacolori.
Ero poco più che un ragazzino ma già seguivo e mi addentravo in idee e pronostici vari; lo stesso identico binomio aveva già demolito gli avversari nell'Al Maktoum Challenge R3 22 giorni prima nell'allora Super Thursday però la paura di vederlo perdere nel giorno più importante era molta.
C'erano gli americani, i sudamericani, c'era Maraahel, c'era pure un giapponese, ma quel giorno la stella di Electrocutionist era troppo luminosa per non brillare su tutti. Un'emozione pazzesca gioire insieme a Frankie che tagliò il traguardo frusta al cielo!

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Vittoria spettacolare, senza capire una sola parola, rimane una cronaca adrenalinica. Spettacolo.
Sempre rimanendo sugli indigeni, proponete anche qualche ricordo di categorie minori. Chi frequentava assiduamente Milano galoppo, ad esempio, come in ogni ippodromo poi, avrà sentito e risentito, nelle reclamare o corse "Normali", nomi che diventavano familiari. Io ne ricordo uno, di nome, di cui ho visto l'ultima corsa. Ricordo che ero al tondino e passavano dei cavalli statuari, da far invidia a quello di Leonardo alla "Seconda", e c'era un gruppo di sbarbati che cercavano il giocabile, affidandosi anche al colpo d'occhio. Poi entra Antonelina Sprint, grigina, piccolina, rispetto ai culturisti che si ritrovava intorno, calma a dispetto dei nevrili avversari di quella corsa. E quei ragazzi risero a vederla, un branco di gioiosi burloni. Ricordo la loro espressione quando in dirittura Antonellina si mise dritta e salutò tutti augurando di fare dei bei aeroplanini con i biglietti di chi non si era fodato del suo cuore e si era fetmato solo sul fisico. Scappa Antonellina scappa
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Anche tu puoi postare i video... io personalmente prediligo quelli relativi a cavalli di alto livello, spesso del cuore ma non solo, poichè spesso quelli normali sono in qualche modo ricordi personali.Lateparade69 ha scritto: ↑31/03/2020 - 19:29Vittoria spettacolare, senza capire una sola parola, rimane una cronaca adrenalinica. Spettacolo.
Sempre rimanendo sugli indigeni, proponete anche qualche ricordo di categorie minori. Chi frequentava assiduamente Milano galoppo, ad esempio, come in ogni ippodromo poi, avrà sentito e risentito, nelle reclamare o corse "Normali", nomi che diventavano familiari. Io ne ricordo uno, di nome, di cui ho visto l'ultima corsa. Ricordo che ero al tondino e passavano dei cavalli statuari, da far invidia a quello di Leonardo alla "Seconda", e c'era un gruppo di sbarbati che cercavano il giocabile, affidandosi anche al colpo d'occhio. Poi entra Antonelina Sprint, grigina, piccolina, rispetto ai culturisti che si ritrovava intorno, calma a dispetto dei nevrili avversari di quella corsa. E quei ragazzi risero a vederla, un branco di gioiosi burloni. Ricordo la loro espressione quando in dirittura Antonellina si mise dritta e salutò tutti augurando di fare dei bei aeroplanini con i biglietti di chi non si era fodato del suo cuore e si era fetmato solo sul fisico. Scappa Antonellina scappa
Eventualmente puoi aprire un nuovo argomento in galoppo in generale col titolo "il cavallo del cuore" o qualcosa di simile e postare i video che preferisci. Ricordo di cercarli su YouTube, copiando il link, poi cliccando sul tastino YouTube qui sopra, incollando ed inviando.
se tutto va bene siamo rovinati
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Lateparade69 ha scritto: ↑31/03/2020 - 19:29Vittoria spettacolare, senza capire una sola parola, rimane una cronaca adrenalinica. Spettacolo.
Sempre rimanendo sugli indigeni, proponete anche qualche ricordo di categorie minori. Chi frequentava assiduamente Milano galoppo, ad esempio, come in ogni ippodromo poi, avrà sentito e risentito, nelle reclamare o corse "Normali", nomi che diventavano familiari. Io ne ricordo uno, di nome, di cui ho visto l'ultima corsa. Ricordo che ero al tondino e passavano dei cavalli statuari, da far invidia a quello di Leonardo alla "Seconda", e c'era un gruppo di sbarbati che cercavano il giocabile, affidandosi anche al colpo d'occhio. Poi entra Antonelina Sprint, grigina, piccolina, rispetto ai culturisti che si ritrovava intorno, calma a dispetto dei nevrili avversari di quella corsa. E quei ragazzi risero a vederla, un branco di gioiosi burloni. Ricordo la loro espressione quando in dirittura Antonellina si mise dritta e salutò tutti augurando di fare dei bei aeroplanini con i biglietti di chi non si era fodato del suo cuore e si era fetmato solo sul fisico. Scappa Antonellina scappa
Vivendo a meno di un'ora di macchina da Capannelle ho frequentato maggiormente l'impianto romano da quando seguo l'ippica, quindi nelle categorie minori ho molti più ricordi riguardo cavalli che correvano per lo più al centro-sud: le varie Tris con Doneyourbestherny, l'inossidabile Ades (un globetrotter in giro per l'Italia, come tutti i Razza Dell'Olmo), i vecchi Inzago ed El Selee, Eagleston (gran bel routinier di Pistoletti) ed un cavallo "bancomat" in Tris come San Zibi.
Dalle tue parti ricordo Stone Tycoon, Mukazazu, Jittel... Tutti cavalli che in Tris erano sempre lì

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Il mio omaggio odierno va ad una straordinaria femmina, una delle velociste più forti che il panorama italiano abbia mai conosciuto: Slap Shot.
Creatura di Luigi Riccardi e predecessore di Dream Impact che verrà in seguito, debutta nel 2001 vincendo il Marguerite Vernaut, arrivando seconda nel Crespi e poi terza nel Papin prima di affermarsi in autunno nel Divino Amore sulla pista dritta di Capannelle. Carriera breve la sua in corsa, durata fino ai 4 anni, ma la svolta avviene ai 3: terza in GR3 in Francia, poi seconda nel Tudini e Cancelli alle spalle di Oh Bej Oh Bej - altro flyer fortissimo - per poi andare a cogliere un clamoroso secondo posto nel Prix Abbaye de Longchamp nell'Arc Day 2002 ad un solo muso dal vincitore Continent, nell'anno in cui nella corsa più famosa al mondo si affermò Marienbard. Nell'occasione c'era Mirco Demuro in sella, il quale lasciò spazio a Frankie Dettori nel tentativo chiamato Hong Kong Sprint, rivelatosi però infruttuoso vista la troppa forza dei velocisti asiatici ed oceanici.
Nell'ultima stagione in allenamento, quella 2003, vince il Città di Napoli su Sopran Foldan ed è terza nelle King George Stakes (GR3) a Goodwood con Paolo Aragoni in sella, mentre l'ultima prestazione di rilievo è il secondo posto in autunno nell'Omenoni alle spalle di Pleasure Place, eccellente velocista della Razza Dell'Olmo di cui avremo modo di parlare e che in Italia ha perso solamente una volta, al debutto.
Vi lascio qui di seguito il video dell'Abbaye 2002, perso veramente per questione di centimetri... Ma con un secondo posto conquistato che equivale ad oro.
Creatura di Luigi Riccardi e predecessore di Dream Impact che verrà in seguito, debutta nel 2001 vincendo il Marguerite Vernaut, arrivando seconda nel Crespi e poi terza nel Papin prima di affermarsi in autunno nel Divino Amore sulla pista dritta di Capannelle. Carriera breve la sua in corsa, durata fino ai 4 anni, ma la svolta avviene ai 3: terza in GR3 in Francia, poi seconda nel Tudini e Cancelli alle spalle di Oh Bej Oh Bej - altro flyer fortissimo - per poi andare a cogliere un clamoroso secondo posto nel Prix Abbaye de Longchamp nell'Arc Day 2002 ad un solo muso dal vincitore Continent, nell'anno in cui nella corsa più famosa al mondo si affermò Marienbard. Nell'occasione c'era Mirco Demuro in sella, il quale lasciò spazio a Frankie Dettori nel tentativo chiamato Hong Kong Sprint, rivelatosi però infruttuoso vista la troppa forza dei velocisti asiatici ed oceanici.
Nell'ultima stagione in allenamento, quella 2003, vince il Città di Napoli su Sopran Foldan ed è terza nelle King George Stakes (GR3) a Goodwood con Paolo Aragoni in sella, mentre l'ultima prestazione di rilievo è il secondo posto in autunno nell'Omenoni alle spalle di Pleasure Place, eccellente velocista della Razza Dell'Olmo di cui avremo modo di parlare e che in Italia ha perso solamente una volta, al debutto.
Vi lascio qui di seguito il video dell'Abbaye 2002, perso veramente per questione di centimetri... Ma con un secondo posto conquistato che equivale ad oro.
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Più che un cavallo, oggi ho pensato di ricordare una corsa alla quale hanno partecipato ben tre jockeys italiani, nella fattispecie Andrea Atzeni, Frankie Dettori e Fabio Branca.
Era il 25 luglio 2015 quando ad Ascot andò in scena una delle più emozionanti edizioni recenti della cosiddetta corsa dei diamanti, le King George Vi and Queen Elizabeth Stakes (Sponsored by Qipco) (Gr 1), per tre anni ed oltre sulla distanza classica del miglio e mezzo.
Partecipò anche un cavallo italiano, Dylan Mouth, che con i colori della Effevì e Fabio Branca in sella terminò all'ultimo posto, mentre Postponed (Andrea Atzeni) e Eagle Top (Frankie Dettori) diedero vita ad un finale appassionante, con la vittoria del giallonero di Luca Cumani per un nulla sull'allievo di John Gosden.
Ecco il filmato della corsa, con i due scatenati fantini italiani impegnati in un testa a testa fin sul palo.
Era il 25 luglio 2015 quando ad Ascot andò in scena una delle più emozionanti edizioni recenti della cosiddetta corsa dei diamanti, le King George Vi and Queen Elizabeth Stakes (Sponsored by Qipco) (Gr 1), per tre anni ed oltre sulla distanza classica del miglio e mezzo.
Partecipò anche un cavallo italiano, Dylan Mouth, che con i colori della Effevì e Fabio Branca in sella terminò all'ultimo posto, mentre Postponed (Andrea Atzeni) e Eagle Top (Frankie Dettori) diedero vita ad un finale appassionante, con la vittoria del giallonero di Luca Cumani per un nulla sull'allievo di John Gosden.
Ecco il filmato della corsa, con i due scatenati fantini italiani impegnati in un testa a testa fin sul palo.
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orecchielunghe ha scritto: ↑01/04/2020 - 12:03Più che un cavallo, oggi ho pensato di ricordare una corsa alla quale hanno partecipato ben tre jockeys italiani, nella fattispecie Andrea Atzeni, Frankie Dettori e Fabio Branca.
Era il 25 luglio 2015 quando ad Ascot andò in scena una delle più emozionanti edizioni recenti della cosiddetta corsa dei diamanti, le King George Vi and Queen Elizabeth Stakes (Sponsored by Qipco) (Gr 1), per tre anni ed oltre sulla distanza classica del miglio e mezzo.
Partecipò anche un cavallo italiano, Dylan Mouth, che con i colori della Effevì e Fabio Branca in sella terminò all'ultimo posto, mentre Postponed (Andrea Atzeni) e Eagle Top (Frankie Dettori) diedero vita ad un finale appassionante, con la vittoria del giallonero di Luca Cumani per un nulla sull'allievo di John Gosden.
Ecco il filmato della corsa, con i due scatenati fantini italiani impegnati in un testa a testa fin sul palo.
Questo ricordo lo avevo quasi rimosso, complice anche qualche anno in cui ho seguito meno le corse, e ti ringrazio per averlo riportato in primo piano.
Questa corsa è la dimostrazione di due cose: la prima è che quando noi italiani ci mettiamo a testa bassa ci sappiamo fare ed anche molto, mentre l'altra è che Dylan Mouth è stato probabilmente l'ultimo cavallo insieme a Mac Mahon di competere in Pattern a livello internazionale. GR1 no, però Pattern sì... Avendola anche vinta una sul finale di carriera.
Come non ricordare la rincorsa incredibile di Sea of Class nell'Arc 2018? Cavalla dalle origini italiane, bellissima morfologia, un futuro da fattrice stellare purtroppo spezzatosi troppo presto per colica.
Era ultima praticamente fino ai 500 finali, poi ha trovato un pertugio dove infilarsi ed è finita a bomba.
Avesse trovato il varco ben prima probabilmente avrebbe battuto la grande Enable.
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Dunque dunque, torniamo al gioco degli indovinelli...
Domani dovrei avere un pò di tempo libero per cui potrò portare avanti alla grande questa rubrica che sono contento vi stia piacendo molto, alla quale peraltro state partecipando veramente in tanti... E di questo vi ringrazio
1) Velocista europeo uscito quasi dal nulla, da una terra in notevole via di sviluppo ma che raramente ha fornito campioni (in piano) al nostro sport. Ha sfiorato il successo al massimo livello, raggiungendone altri comunque decisamente importanti; volava sul terreno pesante, di chi parliamo?
2) Tuttofare "brianteo" che era capace di steccare una Condizionata prima e sfiorare il successo in GR1 internazionale alla corsa dopo. Velocista? Non proprio. Miler? Forse sì. Classico? Non disdegnava. Penso di aver messo la soluzione su un piatto d'argento, fate la vostra scelta.
3) Erede di una famiglia principesca romana, diciamo così... Per i più arguti. Che da Milano veniva ed a Roma vinceva...
Domani dovrei avere un pò di tempo libero per cui potrò portare avanti alla grande questa rubrica che sono contento vi stia piacendo molto, alla quale peraltro state partecipando veramente in tanti... E di questo vi ringrazio

1) Velocista europeo uscito quasi dal nulla, da una terra in notevole via di sviluppo ma che raramente ha fornito campioni (in piano) al nostro sport. Ha sfiorato il successo al massimo livello, raggiungendone altri comunque decisamente importanti; volava sul terreno pesante, di chi parliamo?
2) Tuttofare "brianteo" che era capace di steccare una Condizionata prima e sfiorare il successo in GR1 internazionale alla corsa dopo. Velocista? Non proprio. Miler? Forse sì. Classico? Non disdegnava. Penso di aver messo la soluzione su un piatto d'argento, fate la vostra scelta.
3) Erede di una famiglia principesca romana, diciamo così... Per i più arguti. Che da Milano veniva ed a Roma vinceva...
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